Per chi crede nel karma e si diverte a leggere i segni del destino chiamarsi Marsiglio di cognome non poteva che preannunciare un futuro nella saponificazione. Per tutti gli altri, la storia del sapone di Marsiglio inizia nel 2019, quando Piero si imbatte su YouTube in un video che spiega come preparare in casa il sapone a partire da pochi e semplici ingredienti. “Caso” vuole che Piero abbia tutto il necessario e non perda tempo, realizzando immediatamente la sua prima saponetta.
La vocazione al riciclo gli suggerisce in questo esordio di usare olio esausto di frittura al posto di quello di oliva: il procedimento funziona, ma purtroppo il sapone sa di panzerotto.
Nel 2020, in piena pandemia, mentre tutti si scoprono appassionati panificatori, Piero decide di depositare il marchio Sapone di Marsiglio, in modo da non lasciarsi scivolare dalle mani quello che inizia a configurarsi come un possibile futuro.
Gli anni successivi parlano di accanite sperimentazioni alla ricerca della formula perfetta per creare un sapone che non si consumi troppo in fretta, con il giusto quantitativo di schiuma, senza bavette residue e prevenendo l’irrancidimento dei componenti senza utilizzare conservanti.
La creatività e la propensione a creare formule inedite lo portano a realizzare un balance ideale tra diversi tipi di olio, grazie al quale può declinare la ricetta del suo sapone in una linea completa, adatta a diverse funzioni e tipi di pelle, utilizzando esclusivamente ingredienti naturali, certificati e biodegradabili. Senza plastica, petrolio, parabeni, paramali e tutte quelle cose paracule che non piacciono alla pelle.
Oggi Piero è molto fiero del risultato raggiunto, sia perché i suoi saponi sono l’item più regalato da Calvairate in giù, sia perché la qualità dei prodotti, insieme all’impegno e alla passione che mette nel realizzarli non gli hanno tolto l’ironia con cui ne parla.